La crescita mondiale dell’eolico nel 2013 sarà inferiore a quella del 2012, ma a fine anno il quadro potrebbe essere tutto sommato meno grigio di quanto si pensava qualche mese fa. Lo segnala il consueto rapporto di Windpower Monthly, che evidenzia come il mercato americano, che ha bruscamente rallentato nella prima metà dell’anno, dovrebbe ora beneficiare dell’estensione del sistema di detrazioni (Ptc), tanto che nel Paese ci sono 2,6 GW di impianti in fase di costruzione. Un altro segnale positivo è dato dal fatto che due dei principali produttori di turbine, Vestas e Nordex, hanno segnalato un salto sostanziale (60-70 %) del volume di ordini effettuati nel corso del primo semestre dell’anno rispetto al 2012.
In effetti il Gwec, Global wind energy council, ha stimato che nel 2013 le nuove installazioni dovrebbero stare appena sotto i 40 GW, ossia un po’ meno del 2012 (46,6 GW) ma non troppo. Se si osservano i dati diffusi dal report mensile, tuttavia, appare chiaro che nell’ultimo trimestre dell’anno l’eolico è chiamato a una vera e propria corsa all’allaccio per toccare questo traguardo: nei primi nove mesi dell’anno, in tutto il mondo sono stati installati soltanto 16,1 GW, dei quali quasi nove in Asia e 5,7 in Europa. In Italia, in particolare, per effetto del contingentamento della capacità provocato dal nuovo sistema di aste e registri, sono stati allacciati sinora appena 243 MW, che comunque consentono all’energia del vento nazionale di avvicinare gli 8,5 GW di potenza installata complessiva. L’obiettivo mondiale di 40 GW, insomma, nonostante l’ottimismo sparso dal Gwec, non sarà semplicissimo da raggiungere, tanto che una recente stima di Bloomberg ipotizzava per fine anno un dato molto più deludente (meno di 34 GW).
Quel che è certo è che l’Europa avrà a che fare con uno sviluppo abbastanza piatto, a parte il caso del Regno Unito, leader globale nei parchi marini, con ben 3,65 GW già operativi e altri 4,26 GW in costruzione o autorizzati. In questa prima parte dell’anno ha accelerato anche la Germania, che ha messo in funzione 1,24 GW, per quasi metà offshore. In Asia, oltre alla solita Cina, sempre più numero uno al mondo, il report evidenzia lo sviluppo dell’India, che già quest’anno dovrebbe installare due nuovi GW e mantenere un tasso di crescita medio del 14% nei prossimi quattro anni, raggiungendo 60 GW nel 2017. Tra i mercati emergenti vi sono anche Thailandia, Marocco e Sudafrica. In questo contesto sono buone le prospettive per la filiera industriale, che riesce a commercializzare macchine sempre più grandi e sofisticate, grazie al continuo calo dei costi dell’energia eolica; in particolare, i prezzi delle turbine risultano oggi in calo di circa il 25 % rispetto al picco del 2009. Infine una curiosità: Windpower Monthly, a sorpresa, vede il nucleare – che pure in questo momento appare in grande difficoltà – come il possibile rivale low carbon dell’energia del vento.