Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla green economy, il Vice Ministro De Vincenti, in audizione presso le commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive) della Camera dei Deputati, sottolinea che l’allarme su un possibile blocco degli incentivi legate alle fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche è eccessivo.
In particolare, Vincenti spiega che “Alcuni commentatori hanno lanciato l’allarme sulla possibilità che il tetto di 5,8 miliardi di euro sia raggiunto entro l’anno, per effetto di due cause: l’impegno di spesa che conseguirà alla terza procedura di aste e registri e il concomitante (e atteso) calo del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica. I vigenti meccanismi di sostegno, infatti, assicurano ai produttori ricavi abbastanza stabili e, in generale, indipendenti o poco dipendenti dal prezzo dell’elettricità, sicché la spesa di incentivazione sale al calare dei prezzi dell’energia e viceversa. Al momento, l’allarme pare eccessivo. In ogni caso, terminato questo primo periodo di applicazione delle nuove modalità di incentivazione, subito dopo l’estate si tireranno le somme e si valuterà il da farsi per il futuro, consapevoli che non possiamo e non vogliamo fermare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, ma che comunque è doveroso continuare a favorirne il calo dei costi e l’integrazione nei mercati, peraltro in linea con i nuovi orientamenti europei sul tema, di cui si dirà nel seguito”.