Più incentivi e meno burocrazia: arriva il conto termico 2.0 per l’installazione di impianti per energia
Pochi giorni fa è stato pubblicato sullaGazzetta Ufficiale il Decreto chiamatoConto Termico redatto dal Ministero per lo Sviluppo Economico che introduce nuovi incentivi e benefici per chi vuole installare impianti per l’uso di energia dafonte rinnovabile. Le novità sono diverse e sono importanti e gli incentivi ora disponibili non sono solo di più ma sono anche più semplici da ottenere rispetto all’Ecobonus, che pemette una detrazione fiscale del 65% spalmati in 10 anni sul costo dei lavori di installazione, e al Conto Energia. È stato, infatti, ribattezzato Conto Termico 2.0.
Il nuovo Conto Termico mette a disposizione 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche, le cooperative di abitanti o sociali e le società di patrimonio pubblico. Come dicevamo, rispetto alla detrazione del 65% per la riqualificazione energetica, che offre uno sconto alle imposte sui redditi spalmato in 10 anni, il Conto Termico eroga un contributo diretto in rate uguali da 1, 2 o 5 anni, in base al tipo di intervento e al beneficiario.
Adesso, quindi, l’Ecobonus e il Conto Termico concorreranno al raggiungimento degli obiettivi nazionali riguardo l’uso delle energie rinnovabili e avrai la possibilità di sceglierel’incentivo che più fa al caso tuo. Ad esempio, nelle zone più fredde come il nord d’Italia, il nuovo decreto potrebbe essere più conveniente visto le misure che favoriscono l’installazione di pompe di calore o caldaie a pellet e poter quindi risparmiare. Inoltre il Conto Termico incentiva anche le diagnosi energetiche per alcune tipologie di interventi realizzati su interi edifici con impianti di riscaldamento superiori a 200 kW, per un valore massimo erogabile di 13 mila euro.
Le principali novità introdotte dal Conto Termico 2.0 rispetto al meccanismo finora adottato riguardano soprattutto la facilità con cui puoi accedere agli incentivi, con le limitazioni che sono diminuite e la burocrazia che è stata snellita. Nella fattispecie, queste novità sono:
- le pompe di calore elettriche o a gas e le caldaie a biomassa di potenza termica superiore a 500 kW non dovranno più essere iscritte ai registri e, quindi, d’ora in avanti, potranno accedere direttamente all’incentivo;
- la creazione di un elenco di prodotti idonei e qualificati a ricevere gli incentivi, per velocizzare l’erogazione. Questo catalogo sarà integrabile su richiesta degli operatori;
- l’aggiornamento del contratto tipo predisposto dall’AEEGSI (Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico) con termini di pagamento ridotti a 60 giorni da fine lavori rispetto ai 180 vigenti;
- l’introduzione di nuovi interventi agevolabili e l’innalzamento delle soglie di accesso per pompe di calore elettriche, a gas, caldaie a biomassa (fino a 2 MWt) e impianti solari termici.