L’energia ricavata da fonti rinnovabili nel 2016 ha superato quella di derivazione fossile, tenendo in considerazione i primi 6 mesi dell’anno corrente
la produzione mensile di elettricità è stata coperta per il 50,5 per cento da fonti di energia rinnovabile. Non accadeva dagli anni 60, ma rispetto ad allora il quadro è radicalmente cambiato. Inizialmente era l’idroelettrico a farla da padrone ma la produzione di energia elettrica era 1/3 di quella annua attuale Nei primi sei mesi del 2016, l’idroelettrico ha rappresentato il 39 per cento della produzione rinnovabile, seguito da fotovoltaico (21 per cento), eolico (19 per cento), biomasse (16 per cento) e il 5 per cento da geotermia.
Questa rivoluzione certifica il successo della politica d’incentivi che ha fatto aumentare del 137 per cento la produzione elettrica da fonti di energia rinnovabile rispetto al 2000.
Per quanto riguarda l’idroelettrico, la pioggia nel mese di giugno ha dato una forte mano, riducendo drasticamente la domanda di energia elettrica.
Dal lato dei consumatori ci si chiede se sia ragionevole pensare che i consumi elettrici si manterranno in futuro sui livelli attuali e cioè se le politiche di promozione dell’efficienza energetica saranno effettivamente in grado di stabilizzare la richiesta. Oggi, le cifre messe in campo sono meno della metà di quelle destinate alle rinnovabili: 1,3 miliardi annui circa per le detrazioni per la riqualificazione energetica e 900 milioni di certificati bianchi. Dal 2007 sono stati effettuati interventi di di riqualificazione energetica negli immobili di privati per 21,9 miliardi di euro.